Per poter liberamente iniziare il viaggio della nostra vita, liberi dal carico karmico e quindi orientati unicamente verso il nostro Dharma, dobbiamo ricordare chi siamo e da dove veniamo, ma soprattutto dobbiamo toglierci dalle nostre spalle tutto ciò che non ci appartiene.
In tutte le saghe (nordiche e non solo) gli eroi, prima di poter adempiere al proprio destino, passano attraverso una tappa fondamentale, prendono coscienza delle loro origini e si riappropriano del loro retaggio. Basti pensare a Sigfrido, che parte a recuperare il suo regno e il bottino che gli spetta, solo dopo che gli viene rivelato il suo lignaggio da Reginn (il nano che l'ha adottato) e solo dopo aver ri forgiato la spada di suo padre, allegoria perfetta di come onorare le proprie origini per trarne forza, anziché venirne schiacciati...usare i doni dei genitori, trasformarli e adattarli a noi, per poter adempiere al nostro destino.
Chi è orfano dei propri predecessori, fatica a trovare il suo posto nel mondo, è come un albero senza radici, allo stesso modo, chi è appesantito dal karma dei suoi predecessori, fatica a crescere e a fiorire.
Onorare ma non subire... restituire ai propri genitori ciò che non ci spetta, poiché per progredire e realizzare ognuno il proprio destino, dobbiamo innanzitutto sapere chi siamo e da dove proveniamo, fare tesoro delle esperienze familiari, ma non dobbiamo caricarle nel bagaglio, altrimenti rischiamo di avere un cavallo troppo zavorrato per poter galoppare e una spada spuntata.
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